Pesca, come insidiare la mormora

Accorgimenti e consigli utili per insidiare la mormora e non tornare a casa a mani vuote

La mormora è una delle prede più ambite dai pescatori. Ci siamo pertanto chiesti se per insidiarla sia necessario adottare particolari strategie di pesca. La risposta è sì.

Partiamo dal presupposto che qualsiasi pescatore, esperto o meno, è in grado di poter catturare una mormora. Tuttavia, nella pesca nulla deve essere lasciato al caso: adottare particolari accorgimenti si tramuta nella maggior parte delle situazioni in una pescata di successo, con copiose catture.

Le condizioni meteo-marine

Le condizioni ideali per insidiare la mormora sono caratterizzate da mare calmo o leggermente mosso. Spesso accade di scendere in spiaggia con forte vento di tramontana ma questo non deve sconfortarci. Anzi, sarà un nostro punto a favore per poter effettuare lanci anche più distanti. Il tempo che sia nuvoloso o sereno poco importa: tuttavia se il cielo è sereno il cambio di luce al tramonto sarà più accentuato e sarà un momento molto favorevole per effettuare qualche prima cattura.

Dove lanciare

La mormora si trova a mezz’acqua in fase di spostamento, mentre per il resto del tempo staziona sul fondo, sabbioso, dove può ricercare cibo scavando delle buche anche a diversi cm di profondità: è qui che dovremo andare a lanciare la nostra esca. Ogni punto tuttavia non è uguale nel fondale: sarà cura del pescatore lanciare nei punti più favorevoli.

Se siamo in una spiaggia che presenta una prima fascia di scogli e poi una distesa di sabbia, il punto migliore in cui lanciare è sicuramente all’inizio della fascia di sabbia, a ridosso degli scogli, perché è qui che i pesci vengono attratti. Se invece siamo in presenza di un fondale interamente sabbioso, i punti migliori sono le buche, i canaloni, scavati dal moto ondoso del mare e lo scalino dietro l’onda. Inoltre, nelle spiagge più profonde, sulla lunga distanza potremo andare a posizionare il nostro piombo su fasce di sabbia mista a fango, spot ideale per le mormore.

Esche da impiegare e innesco

Per insidiare la mormora ci sono diverse possibili scelte sull’esca da utilizzare: il piatto forte è sicuramente un anellide quale arenicola, coreano, americano, muriddu, bibi ma anche bigattino. La regola per richiamare le mormore è impiegare un’esca che faccia odore.

La mormora infatti è un pesce dall’olfatto molto sviluppato, non a caso si tratta di un pesce molto attivo nelle ore notturne. L’innesco, dunque, potrà essere grande o piccolo, anche se si preferisce sempre abbondare se vogliamo ricercare esemplari di taglia discreta. In questo modo renderemo anche inefficaci gli attacchi alla nostra esca da parte della minutaglia, soprattutto se stiamo impiegando esche fragili come l’arenicola, che mantiene il primato di esca regina.

Montatura e attrezzatura

Per quanto riguarda l’attrezzatura, la scelta verterà su canne da Beach Ledgering sulla pesca sottoriva e canne da Surf Casting per la ricerca sulla lunga distanza. Per la pesca alla mormora si consigliano fili sottili, lunghi e in fluorocarbon.

Oltre alla montatura classica a piombo scorrevole, è consigliato l’impiego di travi a 2 o 3 ami per poter attirare potenziali branchi di mormore e fare più odore con l’esca in acqua. Il trave in questione è consigliato di diametro 0.30, e di lunghezza di circa 240cm. A inizio, fine e metà trave saranno posizionati i nostri snodi, fissi tramite perline incollate o mobili tramite stopper in gomma.

Lo snodo potrà consistere in una semplice girella di misura n.24, oppure in tecnosfere a fori non intersecanti per dare ancora più leggerezza al trave. Con questo trave i braccioli avranno lunghezza di circa 100 cm e saranno in grado di fornire il giusto movimento all’esca. I terminali dovranno essere di diamentro 0,16 in fluorocarbon, abbinati ad un amo tipo aberdeen n.10. Per chi non volesse pescare a tre ami può optare per un trave di lunghezza 150 cm, con due snodi, uno alto e uno basso, e lunghezza dei braccioli di circa 120 cm.

Accortezze importanti

La pesca è uno di quegli hobby in cui vige una regola fondamentale: la pazienza. Un pescatore che lancia e recupera la propria lenza dopo solo 5 minuti, senza aver visto abboccate, sta commettendo un grosso errore. Inoltre, più la temperatura dell’acqua è bassa, più questo errore si accentua. Questo perché l’esca, una volta arrivata sul fondo, necessita di lasso di tempo più o meno ampio per poter emanare il suo odore nell’acqua e soprattutto nei mesi invernali questo processo rallenta e richiede più tempo.

La pesca alla mormora non è una pesca basata sulla velocità, anche se siamo in presenza di branchi ma sulla costanza nei lanci e nei tempi. Se siamo riusciti ad individuare il punto giusto ed effettuiamo una prima cattura, sarà molto importante osservare il tempo che è trascorso prima di recuperare l’esca, per poi effettuare i lanci successivi nel medesimo punto.

Altra accortezza, che riscuote parecchio successo, consiste nel lasciare la lenza non tesa ma “spanciata”, “in bando”, in modo tale da permetterne un movimento fluttuante in acqua grazie alla corrente, eliminando anche tutte possibili vibrazioni che si possono creare.

Stefano Suriano

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