L’Istituto Idrografico della Marina sbarca a Beirut per supportare la realizzazione di un servizio idrografico libanese

Il direttore dell’IIM C.A. Massimiliano Nannini: "Si tratta di attività di cooperazione che possono essere diplomatiche o operative, con accordi specifici come in Libano o in Qatar. L’Istituto Idrografico della Marina Militare ne ha all'attivo circa una ventina"

Continua il nostro viaggio alla scoperta delle attività dell’Istituto Idrografico della Marina Militare. Oggi parleremo di Capacity Building o letteralmente di “costruzione delle capacità”. Un tema importante a livello internazionale perché mirato allo sviluppo delle capacità di una nazione.

Il progresso può infatti avvenire solo attraverso la formazione, lo studio e il trasferimento di conoscenza da parte di tecnici ed esperti provenienti anche da altri Paesi, in uno spirito di collaborazione e di sostegno che è alla base del rispetto e della tolleranza reciproca tra i popoli.

L’importanza della capacità cartografica per il progresso di un Paese

Lo sviluppo delle competenze di rilevamento idrografico e la conseguente capacità di realizzare autonomamente una documentazione cartografica delle acque interne è fondamentale per il progresso economico di un Paese, oltre che per la sicurezza della navigazione. Per questo l’Istituto Idrografico della Marina Militare Italiana è spesso chiamato a realizzare missioni di Capacity Building a favore di Paesi terzi.

Si tratta – sottolinea il Contrammiraglio Massimiliano Nannini, direttore dell’IIM – di attività che derivano principalmente da accordi bilaterali o internazionali. All’attivo l’Istituto Idrografico della Marina Militare ne ha all’incirca una ventina. Si tratta di attività di cooperazione che possono essere diplomatiche o operative, con accordi specifici come in Libano o in Qatar, in cui l’Italia aiuta a costruire un servizio idrografico con un notevole impegno economico e di forze”.

“Sono attività di Capacity Building – spiega il direttore dell’Istituto Idrografico della Marina – con trasferimenti di Know How e non solo. In Libano, ad esempio, abbiamo acquistato computer, una barca, abbiamo offerto supporto materiale, ma tutto parte dalla formazione, che è la componente fondamentale”.

L’attività dell’Istituto Idrografico in Libano

Il sostegno sia in termini di competenze che di materiale è stato fondamentale per il personale tecnico libanese dopo il disastro dovuto alla violenta esplosione del 4 agosto 2020 che ha devastato anche il centro di raccolta ed elaborazione dati di Beirut. L’IIM è intervenuto in loro supporto, inviando sul posto un team per aiutare il neonato Istituto Idrografico libanese a tornare nuovamente operativo.

Una collaborazione importante, quella attivata dalla Marina Militare con il Libano, avviata già nel 2014 nell’ambito di un’iniziativa delle Nazioni Unite a sostegno del Paese e volta alla formazione e all’acquisizione di competenze specifiche per raggiungere la capacità e la piena autonomia dei tecnici libanesi nello svolgimento di rilievi idrografici delle proprie coste nazionali e nella produzione di documentazione cartografica.

Possedere un proprio Istituto Idrografico autonomo rappresenta per il Libano una risorsa necessaria per lo sviluppo della propria Marina, per la crescita dell’economia marittima del Paese e soprattutto per la realizzazione di documentazione cartografica a supporto della sicurezza della navigazione delle imbarcazioni in transito.

Il primo passo importante in tal senso è stato l’ingresso del Libano nella Organizzazione Idrografica Internazionale (International Hydrographic Organization – IHO), organizzazione intergovernativa che ha come scopo primario la sicurezza della navigazione e lo sviluppo degli standard in ambito idrografico e cartografico, quale 94° Stato Membro. Un riconoscimento importante a livello internazionale che ha sancito il fondamentale ruolo dell’IIM.

Prima dell’attività condotta dall’Istituto Idrografico della Marina Militare Italiana, il Libano non disponeva di una capacità idrografica propria ed autonoma ed era costretto a richiedere il supporto di altre nazioni.

La consegna del nuovo materiale idrografico

Proprio pochi giorni fa, dal 27 al 30 aprile, il direttore dell’Istituto Idrografico della Marina, C.A. Massimiliano Nannini, si è recato in Libano per la consegna del materiale idrografico acquistato dalla Marina Militare in sostituzione di quello danneggiato a seguito della tragica esplosione e per la firma dell’annesso tecnico per la co-produzione di cartografia nautica che dà seguito all’intesa tecnica nel settore dell’idrografia, oceanografia e della cartografia nautica tra i Ministeri della Difesa italiano e libanese firmata a luglio 2020.

Grazie a tali attività, a partire da questo mese, l’IIM e il LNHS (Lebanese navy hydrographic service) hanno dato inizio alla produzione del primo piano cartografico libanese, redatto congiuntamente. Le prime carte co-prodotte dall’Istituto Idrografico della Marina e dal  Lebanese navy hydrographic service saranno quelle del porto e del litorale di Beirut.

La collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri

Non da ultimo, occorre ricordare che “l’Istituto collabora attivamente con il Ministero degli Affari Esteri come consulente in tutte le attività che concernono la delimitazione dei confini marittimi e le attività di restituzione cartografica – sottolinea il Contrammiraglio Nannini – perché un accordo deve essere sempre tradotto in una carta ufficiale realizzata dal nostro Istituto”.

Dotare il Libano di capacità idrografica autonoma, assicurando ai naviganti e a coloro che gestiscono le infrastrutture portuali informazioni corrette e aggiornate, è infatti essenziale per lo sviluppo istituzionale del Paese, consentendo la futura crescita del commercio marittimo e del turismo.

 

Maria Cristina Sabatini

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