Il messaggio in bottiglia più antico del mondo trovato su una spiaggia australiana

A nord di Perth, nella costa occidentale d'Australia, una coppia ha scoperto una lettera arrotolata e abbandonata in mare risalente a ben 132 anni fa

Cominciano così tante storie di pirati e tesori nascosti: con un messaggio trovato dentro una bottiglia che le onde del mare hanno cullato sino a depositarla su una spiaggia. Ma le storie, qualche volta accadono davvero, se ci si crede. E così, quando la signora Tonya Illman ha notato in mezzo alle dune quella vecchia bottiglia mezzo incrostata di alghe e patelle marine, ha avuto la curiosità di andarla a prendere pensando che “sarebbe stata bene nella nostra biblioteca, accanto ai libri antichi”, come dichiarerà in seguito alla Bbc.

Solo più tardi, mentre tentava di pulirla, la signora si è resa conto con grande sorpresa che all’interno si trovava una rotolino di carta che sembrava un sigaro, legato da un cordino. Era un messaggio lanciato ben 132 anni fa. Il messaggio in bottiglia più antico del mondo. Il record precedente spettava ad un altro messaggio lanciato “solo” 108 anni prima del suo ritrovamento.

Come tanti ritrovamenti importanti, anche questo è avvenuto per caso. Lo scorso 21 gennaio, che vuol dire piena estate in Australia, Tonya Illman, suo marito Kym e una loro amica erano andati a fare una gita in auto lungo il litorale antistante l’isola di Wedge, una bellissima zona dal punto di vista naturalistico dove ci sono molti parchi e riserve protette. Siamo nella costa occidentale dell’Australia, qualche chilometro a nord della città di Perth, dove la coppia risiede.

Destino volle che la macchina si impantanasse nella sabbia e che le due donne, mentre il marito cercava di liberare il mezzo, decidessero di andare a fare una passeggiata capitando proprio nei pressi della famosa bottiglia che suscitò subito la curiosità della signora.

Il messaggio nella bottiglia

Una ricerca negli archivi tedeschi ha confermato l’autenticità del messaggio confrontandolo col giornale di bordo della Paula

Una volta scoperto che nella bottiglia c’era un messaggio, la signora prova a sciogliere il nodo con una pinzetta ma la carta era fragile e, per non fare danni, la infilò per 5 minuti nel forno di casa per asciugarla. Il sistema si rivelò efficace. La lettera infatti si aprì abbastanza da consentire alla coppia di leggere il nome della nave da cui la bottiglia era stata lanciata, Paula, la richiesta di contattare il consolato tedesco e la data. Ed è stata quest’ultima a farli sobbalzare: 12 giugno 1886. A quel punto i coniugi Illman capirono di avere tra le mani un reperto prezioso e portarono tutto al museo archeologico di Perth, il Western Australian Museum.

Gli esami durarono qualche settimana ma alla fine la dottoressa Ross Anderson, esperta in archeologia marina, confermò che la bottiglia e il relativo messaggio erano autentici. Una ricerca d’archivio in Germania, riportò poi alla luce il giornale di bordo del capitano della Paula, confermando l’abbandono della bottiglia in mare proprio il 12 giugno del 1886, mentre la nave stava navigando lungo le coste dell’Indonesia diretta al porto di Cardiff, in Galles.

Il contenuto del messaggio? Nessun tesoro sepolto, purtroppo. Solo un esperimento per studiare le correnti marine. Da qui la richiesta di portare la bottiglia al consolato tedesco per far registrare il luogo del ritrovamento. La Paula, si legge nel diario di bordo, in quel viaggio abbandonò in mare centinaia di bottiglie, molte delle quali furono recuperate negli anni a venire. Una di loro rimase invece nascosta nella sabbia di Perth, in attesa di regalare ad un signora australiana, 132 anni dopo, una delle emozioni più grandi della sua vita.

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1 commento

  1. Aurelio Imbonati says:

    Tema interessante, scrittura da rivedere con i tempi verbali che volano “pindaricamente”…
    BV Aurelio

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