Giovanni Novi: “Quella sera che allo Yacht Club accendemmo le luci del municipio di Sidney come fece Marconi”

Uomo di finanza, promotore della vela fra i giovani, tanto da fondare la Sail Training Association e organizzare regate e raduni, Giovanni Novi racconta il suo rapporto con il mare e con la vela, a bordo del Chaplin, lo yacht di famiglia donato alla Marina Militare

Giovanni Giulio Novi, classe 1935, è nato e risiede a Genova. Dopo un paio d’anni a Londra, come broker, è rientrato nella Superba per fondare, insieme all’amico Enrico Burke, la società Burke e Novi, che ben presto si è affermata a livello mondiale nei trasporti con navi cisterna, di carico secco e nell’attività di compravendita navi.

Nel 1967 è poi entrato a far parte della compagine sociale anche il fratello minore Franco, che negli anni 1987 e 1988 ha assunto la carica di presidente della Federazione Internazionale Agenti e Brokers Marittimi (FONASBA) e dal 1992 al 1996 quella di presidente della Federagenti. Negli Anni Ottanta, Novi aggiunge alle sue attività il commercio internazionale di metalli e materie prime.

Dal 1987 al 1997 è stato presidente dello Yacht Club Italiano. Insieme all’ammiraglio Angelo Mariani, Capo di Stato Maggiore della Marina Italiana, ha inoltre fondato la Sail Training Association – Italia, che ha presieduto fino al 2003. È stato poi vicepresidente esecutivo della Sail Training International, con base nel Regno Unito e ha organizzato con successo molti raduni di Tall Ships, tra cui quello genovese del 1992 (la “Columbus race”).

Dal 2004 al 2005 ha presieduto l’Aeroporto di Genova e dal 2004 al 2008 è stato presidente dell’Autorità Portuale di Genova. Nominato Cavaliere del Lavoro nel 1995, oggi è presidente Onorario della Burke & Novi Srl.

La moglie Nucci Novi Cappellini è stata una grande velista e la prima presidente donna della Federazione Internazionale della Vela, per tre mandati consecutivi. Il loro yacht di famiglia, il Chaplin, uno scafo in legno costruito da Sangermani su progetto di Carlo Sciarrelli, è stato donato alla Marina Militare, che ancora oggi lo utilizza per partecipare a regate ed eventi.

Presidente Novi, lei è partito da un capitale minimo, con soli cinque dipendenti, ed ha creato una società che sarebbe diventata poi tra le più importanti del mondo nel settore dei broker. Si sente più un uomo di finanza o un uomo di mare?

Senza dubbio più uomo di mare, anche se ho avuto a che fare con la finanza per via delle tante operazioni armatoriali di cui sono stato partecipe.

La fondazione della Sailing Training Association e la vice presidenza della Sailing Training International, così come l’organizzazione delle varie Tall Ships, le hanno permesso di portare la vela in tutto il mondo, per farla conoscere soprattutto ai più giovani. Quali sono stati i Paesi che le hanno dato più soddisfazioni?

La Sail Training International, con sede a Portsmouth, di cui sono stato presidente per tanti anni, fino al 2006, e la Sail Traing Association Italia, di cui sono stato presidente e co-fondatore insieme al Capo di Stato Maggiore della Marina, l’ammiraglio Angelo Mariani, sono due istituzioni note a livello internazionale, in quanto promuovono l’esperienza marinara nei confronti di giovani che non ne avrebbero la possibilità.

Ogni anno organizzano regate e raduni in tutto il mondo, principalmente in Europa. Varie volte sono stato il responsabile dell’organizzazione in vari porti: Genova, Napoli, Cadice, Amsterdam, Stoccolma ed altri. Partecipano a questi raduni navi scuola delle Marine Militari e di fondazioni. La regola base è che l’equipaggio deve essere formato almeno al 50% da ragazzi e ragazze al di sotto dei 25 anni.

Ricordiamo anche la parentesi in cui è stato presidente dello Yacht Club Italiano. Quali ricordi ha di questo periodo?

Ho tanti ricordi del periodo di presidenza dello YCI che è durato 10 anni, dal 1987 al 1997. I due eventi più significativi di questo periodo furono la Columbus Race, partita da Genova nel maggio 1992 ed arrivata a Liverpool, attraverso due tratte atlantiche nell’agosto dello stesso anno. A quella regata hanno partecipato più di 5 mila giovani.

Il secondo evento che ricordo come un episodio unico fu quello, in onore dei 100 anni della Rai, della ripetizione dell’evento di Guglielmo Marconi che dal Porticciolo “Duca degli Abruzzi”, via radio nel 1933, illuminò le luci del Municipio di Sydney. Noi ripetemmo l’evento con il veliero “Croce del Sud” al posto di “Elettra”, ormai scomparsa. A dare il segnale per riaccendere le luci sulle cupole della Opera House di Sydney fu il presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro.

Sua moglie, la signora Nucci, era un’abile velista e presidente della Federvela internazionale. Entrambi avete ricoperto ruoli importanti per la vela nel mondo. Ma quali sono i suoi ricordi in regata insieme a sua moglie?

Del periodo di 38 anni in cui partecipai con mia moglie a molte regate, ricordo la vittoria della Settimana delle Bocche di Bonifacio nel 1977, quella della Giraglia del 1988, del campionato del Mediterraneo del 1992, delle Vele d’Epoca del 2003 alle Bocche di Bonifacio, più tante altre. Mia moglie era un’esperta velista, quando morì ricopriva la carica di vice presidente della Federazione Internazionale Vela già da due mandati.

Con un gesto da “mecenate” della vela, avete donato, il Chaplin, uno splendido Sangermani, alla Marina Militare, che ancora oggi lo utilizza per regatare con gli allievi dell’Accademia Navale. Quando e come è diventato il vostro yacht di famiglia?

Prima che morisse mia moglie, regalammo alla Marina Militare la nostra barca di famiglia “Chaplin”. Fummo sempre felici di questo gesto, sapendo che la Marina Militare avrebbe utilizzato e mantenuto al meglio questa ormai antica imbarcazione.

A bordo del Chaplin chi era il vero comandante? Lei o sua moglie?

Mia moglie.

 

Giuseppe Orrù

Foto di Claudio Colombo

 

 

NAUTICA IN UN RITRATTO. Un progetto di Liguria Nautica e Claudio Colombo che propone una galleria di personaggi liguri o comunque con un legame con la nostra regione, che hanno lasciato un segno nella nautica italiana o con profonde radici e sinergie con il nostro mare. Per ognuno di loro, vi presenteremo un ritratto fotografico realizzato da Claudio Colombo e un’intervista del nostro giornalista Giuseppe Orrù, per conoscere meglio ogni protagonista, anche con curiosità sulla loro vita privata.

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