Sua maestà il branzino: alla ricerca del re del mare

Scopriamo la pesca al branzino, una delle prede più ambite dai pescatori data la sua difficoltà di cattura e le sue carni prelibate

Il branzino, comunemente chiamato anche spigola, è uno dei sogni di tutti i pescatori. Catturarlo non è per niente facile perché numerosi sono gli accorgimenti che devono essere presi e tenuti a mente. Ovviamente nella pesca al branzino, come in tutte le cose della vita, esiste anche la componente fortuna che talvolta riesce a farne catturare un esemplare anche a chi è poco esperto.

Per non arrivare in spiaggia impreparati, analizziamo però quali sono le variabili che entrano in gioco, rispondendo a tre principali domande: quando catturarlo, dove e come?

QUANDO CATTURARLO

La stagione che regala più soddisfazioni per la pesca al branzino è sicuramente quella invernale, in cui avviene la sua riproduzione. Durante questi mesi i branzini si spingono nel sottocosta, dunque sarà più facile catturarli. Le condizioni meteo-marine non devono essere  trascurate in quanto fondamentali: i periodi vincenti della giornata sono quelli in cui avviene il cambio di luce, ovvero all’alba e al tramonto, con mare piatto e assenza di luna oppure mare mosso in scaduta.

DOVE CATTURARLO

La pesca al branzino non deve avvenire in maniera casuale ma osservando la morfologia della costa in cui vogliamo catturarlo. Le zone frequentate in maniera assidua sono sicuramente quelle portuali, che offrendo riparo alla minutaglia rappresentano un ottimo terreno di caccia per tutti i predatori.

In alternativa risultano vincenti le foci dei fiumi, dove l’acqua fresca e dolce si mischia con quella del mare creando un ambiente salmastro ideale. Nella pesca da riva, dunque, dovremo andare a posizionarci in prossimità di queste zone, dove le probabilità di trovare un branzino

diventano molto alte.

COME CATTURARLO

Nella pesca da riva le tecniche di pesca al branzino da poter praticare sono diverse . Gli amanti del Surfcasting dovranno attuare la loro ricerca nel sottoriva, con mare mosso o preferibilmente in scaduta, dietro l’onda, dove il branzino va a caccia spingendosi fino ad un metro dal bagnasciuga, dove le sue prede si trovano in difficoltà a causa della forza del moto ondoso.

In questo caso si consiglia l’impiego di un trave monoamo come lo short-rovesciato, di lunghezza 150 cm , bracciolo 0,22 e amo n.10. Come esca si consiglia un coreano anche solo calzato per la testa. Ciò che sarà importante è il movimento naturale dell’esca che richiamerà il branzino in caccia. Come alternativa, se si mira al branzino di taglia, si può usare un trancio di cefalo innescato con pop-up al suo interno, impiegando questa volta un bracciolo in fluorocarbon 0,30 e amo 2/0.

Per coloro che praticano la pesca a Spinning la ricerca dovrà avvenire nelle medesime condizioni, impiegando le opportune esche artificiali come un classico wtd (walking the dog).

Per chi è invece appassionato di pesca a Bolognese/Inglese, le condizioni ideali sono il mare piatto e l’acqua cristallina. L’azione di pesca dovrà svolgersi a qualche metro da riva, impiegando preferibilmente galleggianti piombati per lasciare la lenza più libera possibile, con terminali dello 0,12 circa , amo n.16 ed esca bigattino, oppure il gambero vivo. In questo caso sarà determinante assecondare la pescata con una pasturazione continua a intervalli, che richiamerà i predatori nei dintorni.

UN PARENTE STRETTO: LA SPIGOLA MACULATA

Parente stretto della spigola che tutti noi conosciamo, si tratta di un pesce che popola i mari del Sud Italia, anche in maniera consistente. È facilmente distinguibile per estetica e dimensioni, in quanto presenta su tutto il corpo macchie (da qui il nome maculata) ben visibili e raggiunge 1,5 kg massimo di peso. Le tecniche di pesca impiegate per catturarla sono l’inglese e a fondo con pasturatore e bigattini.

pesca al branzino - esemplari di spigola maculata

Esemplari di spigola maculata

UN PARENTE LONTANO: IL BRANZINO DI ACQUA DOLCE

Esiste anche una tipologia di pesce che nei in laghetti privati di pesca sportiva in Italia viene comunemente chiamato “branzino di acqua dolce” o “persico spigola”: in effetti si tratta di una tipologia molto simile al branzino di mare. Tuttavia è un ibrido ottenuto incrociando due specie Nord Americane, il Morone saxatilis (Striped Bass) con il Morone chrysops, che prende il nome di “palmetto”. Questo viene immesso nei laghi quando l’aumento di temperatura estiva non consente la sopravvivenza dei salmonidi.

Il palmetto tende a vivere e spostarsi in gruppi, dunque, una volta individuato il punto giusto, le catture saranno numerose. Per catturarlo è consigliata una pesca a fondo con piombo quando staziona sul fondo del lago. Una pesca a Spinning con esche siliconiche lanciate con bombarda affondante risulta invece vincente se si sposta negli strati d’acqua superiori. In alternativa si può pescare anche a galleggiante con camola o lombrico.

Pesca al branzino - Esemplare di palmetto catturato in laghetto di pesca sportiva

Esemplare di palmetto catturato in laghetto di pesca sportiva

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