Vincenzo Poerio: “Amo l’innovazione e ho deciso di dedicarmi alla costruzione dei gioielli del mare: i mega yacht”

Vincenzo Poerio è l’amministratore delegato del cantiere Tankoa, specializzato nella costruzione di mega yacht. In passato ha costruito anche navi. In questa intervista il suo rapporto con il mare

L’ingegner Vincenzo Poerio, amministratore delegato del cantiere genovese di mega yacht Tankoa, è uno dei protagonisti della nautica italiana. Sin da ragazzo ha deciso che il mare sarebbe stato il suo futuro, tanto da essersi imbarcato inizialmente come ufficiale di coperta, salvo poi studiare fino ad ottenere una laurea in ingegneria. In seguito ha cominciato a lavorare come ricercatore al Cetena e poi per diversi cantieri navali, come Fincantieri, Azimut Benetti e ora Tankoa.

Per promuovere le aziende per cui ha lavorato in Cina, ha anche studiato le lingue e le culture orientali. Molta attenzione ha dedicato anche alla focalizzazione degli investimenti del capitale e alla formazione del personale. Al momento ricopre anche la carica di presidente del Distretto Tecnologico per la Nautica e la Portualità Toscana.

Ingegner Poerio, dal sogno di imbarcarsi a quello di costruire megayacht. Com’è avvenuto il suo primo incontro con la nautica, tanto da decidere di trascorrere una vita in mare?

Sono sempre stato interessato all’innovazione e per questo motivo ho deciso di continuare gli studi e concentrarmi prima sulla costruzione delle navi e successivamente su quella dei gioielli del mare: i mega yacht.

Lei ha guidato importanti cantieri e, nel caso di Azimut Benetti, ha voluto creare una divisione dedicata ai mega yacht. Cosa comporta per un cantiere, oltre ovviamente agli spazi, il fatto di costruire anche mega yacht?

La nautica italiana è leader mondiale nella costruzione di yacht tra i 24 e i 60 metri. I cantieri del Nord Europa sono leader nella costruzione di yacht dai 60 metri in su. Azimut Benetti è uno dei pochi cantieri italiani che ha intaccato la supremazia dei cantieri del Nord Europa per le dimensioni di mega yacht sopra i 70 metri, meglio conosciuti come giga yacht.

Lei ha sempre creduto molto nella formazione del personale. Qual è il consiglio che darebbe ad un giovane che inizia a lavorare tra le maestranze di un cantiere navale?

Formare i giovani, oltre che un dovere, è importante per garantire un futuro al nostro settore. Ai giovani consiglio di avere pazienza e di studiare molto, puntando sulla conoscenza. Ai manager e ai proprietari di cantieri consiglio invece di dedicare parte delle loro risorse e del loro tempo alla formazione dei più giovani.

Ora, con Tankoa, è di nuovo tornato a Genova. Qual è il suo rapporto con questa città?

A Genova ho iniziato a lavorare negli anni ’80. Oggi spero di concludere qui la mia vita lavorativa, trasmettendo la mia esperienza e passione ai tanti giovani che oggi lavorano in Tankoa.  

Indipendentemente dal suo lavoro, qual è il suo rapporto con il mare?

Sono circa 50 anni che mi occupo del mare e di costruire sia navi che yacht. Sarà per questo motivo che come alternativa ho deciso di occuparmi di un fluido diverso: il vino. Questo mi permette nel tempo libero di vivere a contatto con la natura, senza farmi mancare il “salino”.

 

Giuseppe Orrù

Foto di Claudio Colombo

 

NAUTICA IN UN RITRATTO. Un progetto di Liguria Nautica e Claudio Colombo che propone una galleria di personaggi liguri o comunque con un legame con la nostra regione, che hanno lasciato un segno nella nautica italiana o con profonde radici e sinergie con il nostro mare. Per ognuno di loro, vi presenteremo un ritratto fotografico realizzato da Claudio Colombo e un’intervista del nostro giornalista Giuseppe Orrù, per conoscere meglio ogni protagonista, anche con curiosità sulla loro vita privata.

 

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