Via libera alla nuova diga foranea del porto di Genova. Pubblicato il bando. Signorini: “Cambierà la storia”

Entra nella fase esecutiva la più grande opera portuale mai realizzata in uno scalo italiano negli ultimi decenni. La nuova diga avanzerà a mare di circa 500 metri rispetto a quella attuale

16 November 2018 | di Giuseppe Orrù
L'ingresso del Porto di Genova visto dalle webcam di Liguria Nautica
L'ingresso del Porto di Genova visto dalla nostra webcam

È stata pubblicata la procedura di gara per l’affidamento della progettazione di fattibilità tecnica ed economica della nuova diga foranea del porto di Genova.
Un appalto del valore di oltre 13,5 milioni di euro, grazie al quale saranno progettate opere per circa 800 milioni di euro. La scadenza del bando è fissata per il 28 dicembre 2018.

L’appalto è curato da Invitalia che opera in qualità di Centrale di Committenza per l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale e ha già seguito la procedura di gara per la progettazione esecutiva della galleria scolmatrice del torrente Bisagno a Genova. La nuova configurazione della diga vedrà un avanzamento a mare dell’attuale opera di circa 500 metri, per uno sviluppo di poco meno di 5 km, su fondali medi di 40 metri.

Il porto di Genova potrà così contare su un’infrastruttura che consentirà l’accesso al porto anche alle navi di dimensione maggiore, garantendo la sicurezza dei transiti in entrata e in uscita e la protezione dei bacini interni dello scalo. Dopo la realizzazione dell’infrastruttura, il porto del capoluogo ligure potrà quindi accogliere le unità di ultima generazione e portacontainer sempre più grandi, con una capacità fino a 22mila TEU.

“CAMBIA LA STORIA DEL PORTO”

“Oggi inizia il percorso progettuale e amministrativo che cambierà la storia del porto di Genova -ha spiegato Paolo Emilio Signorini, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale- un’opera fondamentale per la competitività dello scalo che verrà progettata secondo i più avanzati standard tecnico-ambientali, recependo tutte le novità del Codice appalti”.

“L’obiettivo di Invitalia come Centrale di committenza -ha aggiunto Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia- è accelerare il più possibile tutte le attività necessarie per la progettazione e la realizzazione degli interventi per la diga, un’opera strategica e ancora più urgente in un territorio come questo, di recente colpito più di altri da eventi imprevedibili.

L’APPALTO

La redazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica della nuova diga, oggetto dell’appalto, si svolgerà in due fasi.

FASE 1. Il progettista, scelto con la procedura di gara, dovrà individuare e analizzare almeno tre possibili soluzioni progettuali alternative, elaborando per ciascuna di esse il documento di fattibilità. Durante questa fase sarà necessario adeguare anche il piano delle indagini relativo a ciascuna delle soluzioni progettuali.

FASE 2. Il progettista dovrà sviluppare tutte le indagini e gli studi necessari per la definizione degli aspetti progettuali, nel rispetto dei contenuti del documento preliminare alla progettazione e in linea con gli esiti del dibattito pubblico.

Tra le due fasi progettuali, infatti, l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale procederà all’espletamento di un dibattito pubblico (come previsto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 10 maggio 2018, n. 76) non solo in un’ottica di trasparenza, informazione e partecipazione democratica ai processi decisionali, ma anche come possibile strumento di prevenzione verso forme di contrasto alla realizzazione di opere pubbliche e di deflazione del successivo contenzioso, consentendo un confronto “a monte” in vista dell’inizio dei lavori.

Nella selezione dei progetti sarà valutata anche la sostenibilità ambientale, da ricercare attraverso l’adozione di tecnologie innovative finalizzate all’efficientamento energetico della struttura.

Per consultare la documentazione di gara e presentare le offerte è sufficiente collegarsi alla piattaforma Gare e Appalti di Invitalia.

Giuseppe Orrù

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1 commento

  1. Antonio Melchionna says:

    Dovrebbero svegliarsi anche nei porti minori tipo Rapallo e Santa Margherita soprattutto alla luce di quanto successo il 29/30 ottobre scorso …
    sono anni che ne parlano ma hanno tuttinpaura di dover rinunciare a qualcosa a discapito di una maggiore sicurezza ed organizzazione degli stessi.

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