Fisco, dalla legge di bilancio 2020 nuove regole per il noleggio di yacht

La legge di bilancio 2020 interviene sulle regole Iva su pressione dell'Unione europea

4 January 2020 | di Stefano Comisi
Cantiere Nautico Fratelli Diurno charter
BAVARIA 43 HT

La legge di bilancio 2020, approvata il 27 dicembre scorso, introduce un’importante novità fiscale nel settore della nautica da diporto. Dal 1° aprile 2020 il calcolo dell’Iva dovuta per il noleggio potrebbe diventare più oneroso.

Fino ad oggi una prassi dell’Agenzia delle Entrate, iniziata nel lontano 2001, prevedeva che l’eventuale porzione della prestazione di noleggio nautico svoltasi in territorio Ue, pertanto soggetta a Iva perché territorialmente rilevante ai sensi della normativa nazionale, venisse calcolata in sede di verifica fiscale tramite coefficienti presuntivi.

In pratica, secondo parametri predeterminati, in mancanza di elementi certi e in ragione della tipologia di imbarcazione, i funzionari delle Entrate potevano accertare l’imposta in via forfettaria. Tipicamente l’Agenzia applicava l’Iva su circa un terzo del corrispettivo del noleggio, mentre la quota residua (due terzi) si considerava corrispondente a un consumo della prestazione fuori dall’Ue.

La Commissione europea ha aperto nel novembre 2018 una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia, giudicando questa prassi come un’eccessiva semplificazione. L’effetto temuto era un’ingente riduzione dell’Iva riscuotibile dai contribuenti, i quali risultavano avvantaggiati rispetto ad altre normative europee vigenti in materia, specie con riferimento alle imbarcazioni di grandi dimensioni.

Nel tentativo di comporre tale procedura di infrazione, la legge di bilancio di quest’anno introduce una nuova presunzione, molto più stringente: il noleggio di imbarcazione si riterrà effettivamente goduto al di fuori del territorio Ue solo a fronte di “adeguati mezzi di prova” a carico del contribuente.

Mentre si attendono nei prossimi giorni i dovuti chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate, che aiuteranno a precisare il concetto di effettivo godimento e di effettivo utilizzo del servizio al di fuori dell’Unione europea, ci si chiede quali conseguenze potranno avere le nuove regole sul mercato della nautica da diporto.

Il rischio è di un generale aumento dell’accertamento dell’Iva sul noleggio: anche il contribuente in buona fede, infatti, dovrà dotarsi di prove sufficienti a dimostrare l’utilizzo dell’imbarcazione in acque non europee. D’altro canto l’innovazione normativa tenta di porre fine a conclamate pratiche di evasione dell’Iva, fortemente stigmatizzate dalle istituzioni unionali.

Stefano Comisi
Avv. in Genova e Milano
Studio Armella e Associati

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3 commenti

  1. Luigi Siniscalco says:

    Buongiorno volevo una informazione sulla locazione e cioè : devo locare una imbarcazione da diporto e vorrei che fosse messo nel contratto anche la prestazione dello skipper che fornirebbe l’agenzia. E ‘ possibile tutto ciò? lo skipper basta una normale patente nautica oppure deve avere delle prescrizioni particolari…… non essendo un noleggio che usufruisce di carburanti SIF???

  2. NICOLA DEIANA says:

    Ma la Francia non è in Europa???
    Noi inaspriamo le tariffe secondo normative europee ed i francesi agevolano il NOLEGGIO DI YACHT CON IVA al 6% !!!!!!!!!
    L’Importazione di yacht extracomunitari in Francia ha l’IVA a 0%, così si accaparrano l’immatricolazione e quanto ne consegue.
    Spiegatelo ai nostri politici che si stanno comportando come dei fantocci dei francesi e tedeschi.

  3. Michele Fiori says:

    In qualità di armatore, ho noleggiato un caicco con equipaggio professionale dal 2005 al 2009, aree operative erano le Eolie, le Pontine e l’arcipelago toscano: ho sempre applicato l’IVA vigente sulla totalità dei canoni di noleggio, in quanto io stesso giudicavo impossibile, per tipologia di imbarcazione e durata dei singoli noleggi, che l’imbarcazione potesse effettuare navigazione al di fuori delle acque territoriali.
    Era penalizzante, per la mia attività? Sicuramente si, in quanto altri colleghi, armatori di unità simili alla mia, sfruttavano la “piega” normativa che rimetteva loro la responsabilità di applicazione dell’IVA in pieno o in parte sui noleggi effettuati.
    Come una miriade di altri aspetti legati a fiscalità e sicurezza del posto di lavoro, lasciare responsabilità grandi o piccole al contribuente ha senso quando i contribuenti sono responsabili: purtroppo non è il caso del mercato italiano, dove l’imprenditore responsabile è l’eccezione, invece della regola.

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