L’ACCESSORIO DELLA SETTIMANA – Mass GI / Mastervolt

Con Mass GI, trasformatore di isolamento elettronico di Mastervolt, le correnti galvaniche in banchina non saranno più un problema

7 March 2013 | di Redazione Daily Nautica

Lasciare la barca collegata alla presa a 220 V della banchina è spesso un vero e proprio “invito a nozze” per i fenomeni di corrosione galvanica. Due imbarcazioni ormeggiate vicine, entrambe collegata alla 220 V sono elettricamente collegate tra loro  tramite il cavo di messa a terra della banchina: quindi non basteranno i vostri anodi sacrificali, perché i metalli della vostra barca saranno collegati con quelli dello scafo a fianco. La differenza di potenziale stabilirà poi il metallo che avrà la peggio.

 

Per fortuna esistono delle soluzioni. Mass GI è un pluripremiato trasformatore di isolamento elettronico che, utilizzando la tecnologia switching alta frequenza di ultima generazione (con soft start integrato), proteggerà la vostra imbarcazione dalla corrosione galvanica di tutte le parti in metallo a contatto con l’acqua: potrete tranquillamente collegare l’impianto elettrico di bordo alla presa di banchina.

 

Particolarmente compatto, Mass GI pesa soltanto 6 kg (contro i 40 di un trasformatore standard) ed è munito di pannello a led integrato sul cabinet per indicazione carico e sovraccarico. Il trasformatore può essere controllato da remoto con un pannello MasterBus compatibile. Il Mass GI ha una cassa in alluminio marinizzata e può essere installato in qualsiasi posizione, orizzontale o verticale. Non sono necessarie staffe di montaggio o antivibranti in gomma, perché l’unità non vibra e non emette ronzii. Facile da installare, è dotato di passacavi e connessioni interne facilmente accessibili.

 

Disponibile in due modelli (Mass GI 3.5 kW e Mass GI 7 Kw) presenta possibilità di collegamento in parallelo per potenze fino a 63A, con un risparmio di peso nell’ordine dei 130Kg; assolutamente un must per barche a vela da regata con scafo in carbonio, ma anche per il diportista che voglia risparmiare in peso e spazio.

 

Sito web del produttore: www.mastervoltitaliashop.it

Prezzi: 991,10 Euro + Iva (Mass GI 3.5 kW); 1775,65 Euro + Iva (Mass GI 7 kW)

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1 commento

  1. Il sistema descritto nell’articolo è un’evoluzione interessante della soluzione più classica al problema. I trasformatori di isolamento fino ad oggi erano oggetti ingombranti e molto pesanti.
    Esiste tuttavia un’altra soluzione ancora più compatta ed economica: Isolare solo la linea di terra.
    Le correnti galvaniche si formano tra le parti metalliche immerse in acqua salata a causa delle differenze di potenziale elettrico che esistono tra metalli diversi.
    Quindi ci sono indipendentemente dal collegamento in banchina, per questo è bene montare e controllare almeno una volta l’anno, di solito quando si fa carena gli zinchi sacrificali.
    Il concetto di protezione è appunto usare il metallo che ha il potenziale elettrico più alto (minore resistenza elettrica) lo Zinco, collegato elettricamente alle parti metalliche della barca immerse in acqua, in modo che sia lui ad “attirare” le correnti galvaniche che attraversandolo per scaricarsi in acqua lo corroderanno al posto degli altri metalli.
    Cosa cambia allora quando siamo collegati in banchina e perchè è meglio isolarci galvanicamente con i trasformatori? Il problema è che tramite il collegamento di terra, indispensabile per la sicurezza dei sistemi, mettiamo in contatto la nostra barca con tutte le altre collegate alla stessa linea di terra, per cui i nostri zinchi sono esposti a tutte le correnti galvaniche presenti nel sistema.
    Ovviamente anche la massa di Zinco, sarà la somma del sistema, quindi per alcune barche che da sole sarebbero fuori protezione è addirittura meglio.
    In ogni caso, non potendo controllare la risultante per la nostra barca se non vedere quanto durano gli zinchi, è meglio proteggersi.
    La soluzione più semplice ed economica è interrompere il passaggio sulla linea di terra delle correnti continue (propio quelle galvaniche che funzionano come la pila di Volta), si può fare con un ponte diodi chiuso, che permette il passagio delle correnti alternate, mantenendo intatto il sistema di protezione delle linee attraverso il collegamento di terra, che sarà fisicamente interrotto solo per quelle continue.

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