“Così si trasformano le onde in energia”: una proposta per la diga del porto di Genova

L’idea dell’ingegner Piergiulio Avanzini applicata alla diga del porto genovese. Intanto il grattacielo WTC di Genova è stato oggetto di un’importante opera di riqualificazione energetica, una delle prime in Italia in ordine di grandezza

11 December 2020 | di Giuseppe Orrù

L’idea è ambiziosa e permetterebbe di ottenere energia elettrica da una fonte di energia rinnovabile, anzi infinita, come il moto ondoso. Sono sempre di più i progetti che utilizzano la forza del mare per azionare dei meccanismi in grado di restituire energia elettrica.

Ma l’idea dell’ingegner Piergiulio Avanzini è cucita su misura sulla diga foranea del porto di Genova, prossima ad un importante intervento di potenziamento e ristrutturazione. Approfittare dei lavori per inserire dei generatori all’interno della diga e produrre energia grazie alle onde, secondo Avanzini sarebbe una occasione da non perdere.

L’orientamento geografico della diga del porto di Genova – spiega l’ingegnere a Liguria Nautica – sarebbe il più adatto a utilizzare il moto ondoso, che proviene prevalentemente da Sud-Ovest, per questo scopo. Abbiamo una diga di 10 mila metri, dall’aeroporto alla Foce, esposti a Sud-Ovest. Le tecnologie esistono già, si tratterebbe solo di decidere di integrarle nella fase di ristrutturazione della diga“.

Un’idea che già da tempo era piaciuta ad altre località, come a La Spezia, che però ha una diga foranea orientata a Scirocco, quindi in grado di “intercettare” un minor moto ondoso rispetto ad una diga orientata a Libeccio. Secondo i calcoli di Avanzini, a Genova si potrebbe avere una potenza disponibile di 100 MW e un’energia primaria disponibile stimata in 16 mila MWh all’anno.

LA RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DEL WTC

Al WTC di Genova, nel frattempo, si è appena concluso un importante progetto di riqualificazione energetica. L’intervento è stato promosso proprio da Piergiulio Avanzini, titolare di Clenergy, Domenico Carmosino di Carmogest, promotore dell’iniziativa e presidente dell’Associazione Torri del Centro San Benigno, e Fernando Pettorossi, consulente per l’energia del Centro Direzionale San Benigno.

La riqualificazione energetica dell’edificio WTC nel Centro San Benigno di Genova costituisce uno dei primi esempi in Italia di ristrutturazione impiantistica energetica in termini di riduzione di consumi termici e maggior impiego di energia rinnovabile, attuato su di un grande edificio direzionale destinato ad uffici, realizzato negli anni ’80.

Superato abbondantemente il trentesimo anno di età, l’edificio ha messo in evidenza l’obsolescenza, la poca affidabilità e l’inefficienza degli impianti centralizzati di riscaldamento e raffrescamento e dei relativi sistemi di generazione di energia termica.

Circa 10 anni fa, sotto la spinta dell’amministrazione Carmogest e del Centro San Benigno, con la consulenza di  Clenergy, a seguito di un’analisi energetica attuata sulle varie torri del Centro, si sono individuati interventi di manutenzione straordinaria potenzialmente applicabili, che potevano risolvere la necessità di riqualificare e sostituire gli impianti di generazione e gestione dell’energia termica con sistemi a più elevata efficienza, a minore impatto ambientale e con risparmi economici ed energetici per gli utenti.

Sono ora in via di definizione interventi di riqualificazione delle varie torri, partendo dalla torre WTC la cui amministrazione ha avviato nel 2019 e concluso nel 2020 il progetto di sostituzione degli impianti originari, costituiti da caldaie a gas e chiller a torri evaporative con pompe di calore aria-acqua e relativi circuiti di distribuzione.

Il WTC – commenta Avanzini – aveva caldaie a metano a rendimento abbastanza basso per il riscaldamento e dei chiller elettrici per il raffrescamento estivo posizionati sul tetto. Sono state sostituite le caldaie obsolete, giunte a fine vita, da circa 2mila Kw di potenza, con due pompe di calore elettriche di pari potenza, che fanno anche raffrescamento estivo. Inoltre sono stati sostituiti due impianti frigo, anche quelli ormai obsoleti“.

Oltre al risparmio energetico, si ha ovviamente anche un risparmio economico e i conti sono presto fatti. “Grazie a questi nuovi impianti – sottolinea l’ingegnere – si ha un risparmio di gestione stimato in 110 mila euro l’anno, grazie a minori consumi, maggior efficienza e uso di energia rinnovabile, perché il calore ora viene prelevato dall’aria anziché dalla combustione.

“Il tempo di ritorno – spiega – è stimato in 3-4 anni. Vale a dire che tutti i condomini che hanno investito per questo intervento, grazie ai risparmi in poco più 3 anni recupereranno ciò che hanno speso. Ora, infatti, stiamo valutando interventi simili sulle torri di San Benigno, dato che in questo periodo ci sono degli incentivi previsti dalla legge. Le spese di investimento, quindi, sono minori e i tempi di ritorno molto bassi“.

L’utilizzo dell’acqua di mare, questa volta per le sue proprietà termiche e non per il moto ondoso, venne già ipotizzato tempo fa per la climatizzazione del WTC. Una decina di anni fa, infatti, Avanzini, insieme all’Associazione Torri del Centro San Benigno, progettò la posa di pompe di calore non ad aria, ma ad acqua di mare, che come noto è molto più adatta a trasferire calore ad un rendimento maggiore.

Era stato fatto lo studio di un’infrastruttura – ricorda Avanzini – per portare l’acqua di mare alle varie torri, un’idea che piacque molto anche al Comune di Genova e all’Autorità portuale. Ma poi ci furono molte difficoltà: c’erano problemi di passaggi dell’acquedotto nel demanio portuale, problemi di acque reflue, troppe complicazioni burocratiche e abbiamo optato per le pompe di calore ad aria, che comunque hanno dato ottimi risultati“. Il progetto si potrà approfondire sul sito internet del Centro San Benigno.

 

Giuseppe Orrù

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