Nautica sempre più protagonista alla Milano Design Week
- 19 April 2024
Questa 58esima edizione del Salone Nautico di Genova sta ormai per concludersi, e noi di Liguria Nautica, curiosi di conoscere le opinioni generali sulla fiera, siamo andati a intervistare Roberto Spadavecchia, proprietario di NavalTecnoSud, nota azienda barese specializzata in attrezzature per cantieri nautici.
LN: Quali sono le sue impressioni su questa 58esima edizione del Salone?
RS: Il Salone di Genova sta sicuramente crescendo. Da due anni a questa parte c’è stato un incremento di visitatori e un aumento degli operatori del settore. Forse si sente ancora poco parlare straniero e, a differenza di Cannes, Genova offre un po’ poco in termini di dopo-Salone, ma sicuramente le nostre impressioni su questa edizione 2018 sono positive!
LN: Quali sono, tra i vostri prodotti, quelli che finora hanno riscosso maggior successo?
RS: Sicuramente tra i nostri articoli di punta ci sono le tensostrutture rettrattili per lo stoccaggio e la verniciatura della barca, ossia capannoni dove un armatore può decidere di lasciare la propria imbarcazione per la stagione invernale o effettuare interventi di manutenzione sulla carena. Un aspetto particolarmente apprezzato di queste strutture è la loro predisposizione a conformarsi con le leggi per la tutela dell’ambiente, e anche per questo ci arrivano sempre più ordini e richieste. Inoltre, anche la nostra gamma di prodotti per mega-yacht sta ricevendo parecchia attenzione, soprattutto da parte di cantieri che realizzano grosse imbarcazioni.
LN: NavalTecnoSud è un’azienda sempre più internazionale. Quale aspetto dei vostri articoli viene particolarmente apprezzato all’estero?
RS: Abbiamo iniziato a vendere i nostri prodotti prima in Inghilterra, e da lì siamo poi arrivati ad avere rivenditori anche in Australia, nei Caraibi, in Corea e in Cina. Ad essere particolarmente apprezzato all’estero è il Made in Italy, ovvero la garanzia di qualità e sicurezza che i nostri prodotti -tutti aventi certificazione CE- possiedono. Questo è un aspetto che ci ha sorpreso molto e ci inorgoglisce perché non ci aspettavamo di arrivare a vendere in tutto il mondo un prodotto che consideravamo “povero”.