Stop ai cattivi odori in barca: arriva il bioreattore

Le sentine maleodoranti sono una delle cose più fastidiose in barca, da oggi esiste un rimedio basato sulla depurazione biologica dell'aria

7 May 2014 | di Redazione Daily Nautica

Avete mai provato a salire a bordo di un’imbarcazione ormeggiata in porto da qualche settimana scendendo sottocoperta? Nella maggior parte dei casi avrete subito la sensazione di respirare aria viziata dal caratteristico odore salmastro causato dall’umidità. Oggigiorno la tecnologia permette di migliorare la qualità della nostra vita. In tutti gli ambienti, non solo in mare.

 

Unendo il know-how americano, la creatività e il talento italiano per il design e le produzioni di alto livello, “U-Earth Srl” ha investito su una tecnologia per la depurazione biologica dell’aria (ossia attraverso microrganismi) all’interno di locali chiusi. Con il lancio del bioreattore AIRcell l’azienda ha trasportato questo sistema, già ampiamente adottato nel campo biomedicale e industriale di alta gamma da società come Ferrari , Beretta Armi e Fresenius Medical Care, anche nel settore nautico.

 

Il dispositivo, dal design moderno e poco invasivo, è facilmente collocabile a bordo e, in questa prima versione, è dedicato in modo particolare a yachts di una certa dimensione (è allo studio un modello dalle misure più contenute per scafi di piccola metratura).

 

Il funzionamento si basa su una particolare biomassa liquida chiamata “U-Ox” che viene inserita periodicamente nel sistema. L’aria viene aspirata e purificata dal bioreattore AIRcell il quale assorbe tutte le tipologie di sostanze inquinanti. Per effetto di un processo di ossidazione biologica dei composti chimici , organici e dei contaminanti, AIRcell rimuove polveri ed altri particolati presenti nell’aria, senza limite di dimensione e tipo, attraverso un fenomeno biofisico inedito che ne fa il sistema biologico di purificazione dell’aria più completo e potente del mondo. Le sostanze nocive e maleodoranti vengono scomposte in acqua, anidride carbonica ed eventuali particelle rese innocue. L’acqua porta gli scarti biodegradabili di questo processo sul fondo di una vasca di raccolta all’interno del dispositivo che può essere tranquillamente svuotata nell’ambiente marino.

 

Al di là dell’involucro esterno, a livello tecnico, l’apparecchio è composto principalmente da una cartuccia Bio-Stack inserita all’interno di un serbatoio d’acqua già trattata con enzimi naturali U-ox, da una pompa

sommersa e da una ventola per il ricircolo dell’aria. L‘acqua viene pompata dal serbatoio e fatta ricadere sulla cartuccia Bio-Stack in modo da venire continuamente lavata dal flusso della cascata.

L’apparecchio può essere alimentato a 12V o 220V ed è installabile sottocoperta con la stessa praticità di qualsiasi componente di bordo.

 

La tecnologia di U-Earth è in grado di purificare l’aria da particolato e polveri sottili, composti organici volatili, ossidi di zolfo e azoto, idrocarburi aromatici, virus e batteri, muffe e spore, acari, gas e olii dispersi nell’aria. La ricerca scientifica ha individuato il motivo per cui la ventilazione non è sufficiente per gestire la contaminazione dell’aria. I contaminanti viaggiano nell’aria sotto forma di polveri e goccioline di dimensioni infinitesimali. Il 98% di queste particelle sono troppo piccole per rispondere alla ventilazione o per cadere a terra per gravità rimanendo sospese nell’aria o venendo attirate dalle superfici elettricamente cariche come schermi, mobili, pareti.

 

Questo è il motivo principale per cui i sistemi al momento disponibili non sono efficienti. I sistemi U-Earth invece arrivano a catturare le particelle di tutte le misure grazie ad un inedito ed esclusivo principio di captazione definito “attrazione per carica elettrica molecolare”, ultima frontiera della biotecnologia ambientale internazionale.

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