“Barbara” torna in mare dopo 3 anni di restauri: a Viareggio il varo dell’ex barca del creatore del Dom Perignon

Il varo della storica due alberi è in programma il 19 maggio al cantiere navale Del Carlo che si è occupato del suo restauro

18 May 2018 | di Manuela Facino
Barbara storica due alberi torna in mare dopo il restauro
Barbara storica due alberi torna in mare

Sabato 19 Maggio, dopo oltre tre anni di restauri presso il Cantiere Navale Francesco Del Carlo di Viareggio, “Barbara“, storica due alberi appartenuta anche al creatore del marchio Dom Perignon, tornerà a solcare i mari. Come una vera star verrà celebrata in tutta Italia e parteciperà ai più importanti raduni di vele d’epoca del Mediterraneo. Il giorno del varo sarà una grande festa e le porte del cantiere Del Carlo saranno spalancate a tutti gli appassionati.

Lunga 19 metri, compreso il bompresso, è stata progettata e costruita nel 1923 dal cantiere inglese Camper & Nicholsons. Dopo il risanamento dello scafo in legno, della coperta, dell’attrezzatura velica, degli interni e dell’impiantistica, Barbara potrà dunque tornare a veleggiare sotto il segno della Associazione Vele Storiche Viareggio (VSV), sodalizio nato nel 2005 per promuovere la cultura della vela classica.

 

Scheda storica

Barbara, numero di costruzione 318 del cantiere Camper & Nicholson di Gosport (UK), fu progettata da Ernst Charles Nicholson nel 1923 per Herbert T. Hines. Costruita in maniera leggera ma robusta con fasciame in teak e pitch pine su ossature di quercia bianca, portava un armo yawl marconi, uno dei primi esempi di imbarcazioni che davano fiducia all’avveniristico armo a vele triangolari.

Nel 1926 la proprietà fu trasferita ad Harold Francis Edwards, velista e regatante e la barca ebbe il suo porto di base in Portsmouth (UK). Nel 1928 Barbara fu poi acquistata dal Barone Amaury de la Grange, noto uomo politico dell’epoca e registrata prima a Dunkerque e poi a Cannes. Nel 1930 fu acquistata dal Conte Robert-Jean de Vogue, che mantenne l’ormeggio di base a Cannes fino alla fine degli anni ‘50. Robert-Jean de Vogue divenne intanto general manager di Moët and Chandon e nel 1936 creò il più famoso dei marchi di champagne, Dom Pérignon.

Dopo il 1960 Barbara passò di mano numerose volte ed ebbe altrettante modifiche. Il piano velico fu ridotto, come accadde a molte barche i cui armatori non potevano più permettersi marinai stipendiati. Il timone divenne a ruota, il bompresso molto corto, gli alberi e i boma scorciati. Alcuni cambiamenti e restauri parziali furono effettuati anche all’Argentario e a Monfalcone.

Nel 1998 Barbara, che versava ormai in un cattivo stato di manutenzione, fu affidata ad Astilleros Mediterraneo per eseguire i primi importanti lavori di recupero. Fu quindi trasferita presso il Cantiere Navale Del Carlo Francesco. Gran parte dei disegni di Barbara sono andati perduti durante l’incendio scoppiato negli archivi C&N a Gosport nel 1941 ma fortunatamente alcune tavole dei suoi piani originali sono conservati al National Maritime Museum di Greenwich e sono utili strumenti per un restauro filologico molto attento.

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