Dick Carter allo Yacht Club di Genova per il varo di Rabbit: nasce registro delle barche che hanno fatto la storia dello yachting

Nella sede di Genova il circolo velico ospiterà il noto progettista americano per presentare la celebre barca restaurata e YCI Heritage, un registro delle imbarcazioni che hanno fatto la storia dello yachting

3 May 2018 | di Redazione Daily Nautica
RABBIT foto da nautipedia.it
RABBIT foto da nautipedia.it

Domani, venerdì 4 maggio, allo Yacht Club Italiano di Genova è in programma il varo di Rabbit, scafo di 37 piedi ideato dal noto progettista Dick Carter e vincitore del Fastnet del 1965. La barca è recentemente ritornata allo splendore originale grazie alla passione di un socio, già armatore di un altro scafo del progettista americano. Proprio Dick Carter sarà presente all’evento a Genova.

In occasione del varo di Rabbit, lo Yacht Club Italiano presenterà anche YCI Heritage, un registro delle barche che hanno fatto la storia dello yachting. Molte, infatti, sono le imbarcazioni che hanno segnato la storia della navigazione con il guidone dello Yacht Club Italiano a riva. Con YCI Heritage, il circolo velico di Genova si propone pertanto di accendere un faro sul patrimonio artistico galleggiante, spesso abbandonato o dimenticato.

CHI E’ DICK CARTER

Dick Carter è stato un disegnatore di barche innovative e velocissime negli anni Sessanta e Settanta (TinaRed RoosterYdraNaif, Juno TT e Benbow per citarne alcune) e proprio Rabbit è stata la barca che lo ha reso celebreDick (all’anagrafe Richard E.) Carter è nato a Nashua nel New Hampshire, negli Stati Uniti, città dove era situata l’azienda cartaria fondata dal nonno ed ha iniziato da giovane ad andare in barca. 

Dopo anni di regate in deriva, soprattutto con gli International 14’, nel 1962 acquistò un Medallist, un 33 piedi disegnato da Bill Trip costruito in vetroresina in Olanda, con il quale cominciò da subito a fare regate d’altura, a partire dal SORC. Il Medallist lo portò poi ad entrare in contatto con Betrand Imbert, un francese proprietario di una barca gemella in Francia, che lo invitò a fare insieme, sul suo Medallist chiamato Astrolabe, il Fastnet del 1963. Poco prima della partenza Imbert si infortunò, così al Fastnet Carter fu l’unico skipper a bordo.

La fatica fatta per tenere in rotta il Medallist nel ritorno dal Fastnet a Plymouth, con forte vento portante e mare formato, lo spinse a pensare come dovesse essere progettata una barca d’altura per essere facilmente timonata in quelle condizioni e, più in generale, come disegnare una barca competitiva per le regate d’altura.

Il risultato fu Rabbit, costruito nel 1965 da Frans Maas in Olanda. Il successo di Rabbit nelle regate inglesi dell’estate del 1965 portò alla richiesta da parte di Ed Stettinius, un americano all’epoca residente in Francia, di una barca progettualmente simile a Rabbit ma più grande, con un rating il più vicino possibile ai 22 piedi, che era il limite della One Ton Cup. Nacque così il Tina, che vinse piuttosto facilmente la OTC del 1966 in Danimarca. 

Da quel momento la carriera di progettista di Carter decollò: Red Rooster, Noryema VGX, Gitana V, Caligù IV, Orca, Benbow, Aggressive, Ydra, Frigate, Mabelle, Naif, Vendredi 13 per la Transatlantica in solitario, Juno TT e la serie dei Carter 33, 37, 39, fino alla metà degli anni Ottanta quando la Carter Offshore venne chiusa.

Elisa Teja

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1 commento

  1. Giancarlo says:

    vorrei conoscere il registro delle imbarcazioni che hanno fatto la storia dello yachting

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