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- 6 December 2022
Kitesurf e precedenze, un problema ormai molto frequente in tutti qugli spot, come tanti in Italia, dove l’affollamento di appassionati e sportivi rischia di diventare un probelma. La popolarità di alcuni sport acquatici come la vela, il windsurf e il kitesurf è certamente un dato positivo, specie in un Paese come il nostro che sul mare ha fondato la propria storia. Negli ultimi anni tuttavia l’incremento esponenziale di appassionati ha generato alcuni problemi di traffico in acqua e soprattutto di convivenza tra praticanti di discipline diverse. L’ultimo episodio di cronaca che ha messo in risalto il problema è accaduto questa estate, il 25 agosto, nelle acque del lago di Garda. Il velista Battista Gaiotto, socio del Circolo Vela Torbole, stava bordeggiando al timone di un catamarano Nacra nel tratto di lago del confine tra il Trentino, il Veneto e la Lombardia, quando all’improvviso la sua rotta ha incrociato quella di un kiter che durante una manovra ha perso il controllo dell’ala; quest’ultima è caduta oltre la prua del multiscafo ma uno dei cavi in kevlar ancora in tensione ha colpito il timoniere della barca che ha riportato un profondo taglio al collo. E poteva andare anche peggio.
L’incidente ha scatenato naturalmente molte polemiche sulla presenza dei kiter sul lago di Garda, una bacino molto grande ma anche soggetto a un intenso traffico a vela e a motore e probabilmente, come è già stato preannunciato dalle autorità locali, avrà ripercussioni sulla regolamentazione del lago, già peraltro piuttosto restrittiva.
Laghi a parte, il problema di affollamento riguarda anche le coste, in particolare gli spot migliori per condizioni di mare e vento che nelle giornate buone possono essere invasi da decine e decine di rider costretti a navigare a pochi metri di distanza. In quelle condizioni non è facile pensare e agire velocemente in caso qualcosa vada storto e ogni errore si paga caro. Ormai tutti i nuovi kite hanno un sistema di sicurezza a rilascio rapido (quick-release) che permette di annullare la trazione dell’ala in qualunque momento. Il limite di questi sistemi è che devono essere attivati manualmente in situazioni di panico e in poco tempo.
Oltre a ciò non è escluso che la propria attrezzatura esposta a vento, onde e correnti non comporti un pericolo per bagnanti, altri kiter o velisti. Un caso tipico per esempio è che quando cade un kite in acqua le linee dell’ala rimangono a pelo d’acqua e possono finire nelle pinne di altri rider.
L’etichetta del buon rider
In ogni caso certe situazioni vanno prevenute. Insomma è un problema di kitesurf e precedenze. Prima di tutto ci vuole rispetto per gli altri che sono in acqua, come impone l’etichetta marinaresca che sta lì da molti anni prima che fosse inventato il kitesurf. In caso di dubbio se passare o meno in un certo specchio d’acqua anche solo dare una voce, chiedere il permesso o alzare un pollice per dire ok può evitare pericoli o discussioni inutili.
Ci sono poi delle accortezze che ogni buon rider dovrebbe mettere in pratica ad ogni uscita in spot affollati:
Norme internazionali sulle precedenze
In realtà al di là di queste accortezze e del buon senso che dovrebbe appartenere a chiunque entra in acqua esistono delle regole da rispettare per prevenire le collisioni in mare. Si tratta di norme emanate nel 1972 a livello internazionale e che ciascun praticante di kitesurf e in generale qualsiasi velista dovrebbe conoscere e rispettare.
La prima regola fondamentale è che il rider che naviga mure a dritta, quindi con il kite nella parte destra della finestra del vento (e la gamba destra in posizione anteriore sulla tavola) ha la precedenza sul rider che sta incrociando e dovrebbe mantenere la sua andatura passando sopravento col il kite più alto. Al contrario chi naviga mure a sinistra (il kite si trova a sinistra) deve dare la precedenza al rider che sta incrociando, modificando la sua andatura e velocità e passando sottovento col kite basso per evitare collisioni.
Quando due rider stanno navigando nella stessa direzione, il rider più veloce che arriva da dietro deve dare la precedenza al rider più lento davanti a lui. Venendo da dietro, il rider più veloce ha infatti una visione migliore della situazione, quindi deve allontanarsi dall’altro rider e cambiare direzione. Queste due regole sono antiche quanto la marineria e non si applicano solo a kiter ma a qualunque natante o mezzo a vela.
Kitesurf e precedenze: bagnanti, onde, salti e ingresso in acqua
Ci sono poi delle norme specifiche per chi pratica il kitesurf e non meno importanti:
La conoscenza e il rispetto di queste norme fa la differenza tra kiter esperti e quelli irresponsabili che causano danni a sé a gli altri e alla pacifica convivenza tra gli amanti del mare e degli sport acquatici. Basta vedere la filosofia dei waterman hawaiiani che escono in oceano con qualunque mezzo surf, windsurf, kitesurf, sup nel pieno rispetto delle regole e del vivere civile. L’importante è stare in acqua e divertirsi. Le tensioni, i conflitti, le beghe per favore lasciamoli in spiaggia, anzi sotterriamoli proprio.
David Ingiosi
Chi esce per saltare ha sempre precedenza su chi è sull’onda !!!! Sempre sia mure a dx che a sx