“Il futuro della vela passa dai giovani, per questo li sosteniamo”: l’intervista a Federico Repetto di Slam

"Genova è uno dei pilastri fondanti di Slam, i giovani velisti sono il futuro di questo sport": Federico Repetto ci racconta del "nuovo vento" dell'azienda

10 February 2018 | di Redazione Daily Nautica
Il 470 di Matteo Puppo e Matteo Capurro, partner di Slam
Il 470 di Matteo Puppo e Matteo Capurro, partner di Slam

Dalla sua nascita nel 1979, lo storico marchio genovese Slam ha intrecciato il suo percorso con Genova e la vela, dove è diventato un brand riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo, dalle classi olimpiche alla vela d’altura. Da due anni “il vento di Slam” è cambiato, rinnovandosi e innovandosi con un ritorno alle origini. Abbiamo intervistato uno dei registi di questo cambio di rotta, Federico Repetto, che ci ha descritto il lavoro di Slam con i giovani e lo stretto legame con la città natale dell’azienda, Genova.

LN – Slam si rinnova tornando alle origini. Il legame con Genova rimane forte?

FR – Genova è uno dei pilastri fondanti di Slam: il marchio è nato in questa città, con una storia ed una cultura davvero uniche, legate al mondo del mare e della vela. E’ un riferimento nel Mediterraneo ed è per noi fonte costante d’ispirazione. Non è un caso che negli ultimi due anni Slam abbia realizzato una partenership proprio con la Lanterna di Genova, simbolo di questo fortissimo legame.

LN – Che significato ha il supporto di Slam ai giovani atleti più promettenti della Liguria e non solo?

FR – Questo aspetto ha per noi un duplice significato: da una parte è sintomatico del legame con le classi olimpiche, dove moltissimi equipaggi “muovono i primi passi” in mare. La scelta di lavorare con i ragazzi delle derive è legato al fatto di voler mantenere il legame con la barca a vela nel suo aspetto più originale e diretto. Il secondo è di affiancare le ragazze e i ragazzi che stanno cercando di affermarsi in questo mondo. Per noi rappresentano il futuro della vela e in questo modo vogliamo sostenere lo sport stesso.

LN – Dopo due anni il rilancio del brand come procede?

FR – Nel mercato dell’abbigliamento i risultati di un lavoro cominciano a vedersi dopo circa un anno e mezzo da quando si comincia. E’ il ciclo di questo settore perché nella moda e nell’abbigliamento lavoriamo con collezioni che anticipano di un anno l’uscita dei prodotti, quindi siamo appena all’inizio. Detto questo, vediamo come la risposta dei consumatori e degli addetti ai lavori sia positiva, sia in termini tangibili che di legame con il mondo della vela.

LN – Uscirà una linea dedicata interamente alle derive: su cosa saranno accesi i riflettori?

FR – Diversi atleti, tra cui Matteo Capurro e Matteo Puppo (in foto), ci stanno aiutando a sviluppare i capi attraverso test in acqua e feedback. Stiamo lavorando su una collezione dedicata interamente alle barche “bagnate”, non ultime le barche dotate di foil come ad esempio il Moth, con cui collaboriamo a livello internazionale. Saranno soprattutto articoli in neoprene che presenteranno caratteristiche tecniche rinnovate. Attraverso partnership dedicate vogliamo arrivare a offrire un prodotto in grado di soddisfare tutte le caratteristiche di sicurezza e tutela dell’atleta che le nuove classi richiedono.

LN – Il progresso passa da un ritorno alle origini: quali altre novità ci saranno nel “nuovo vento” di Slam?

FR –  Le novità ci saranno dettate dalla collaborazione con gli atleti e con le classi che sono legate a questo ritorno alle origini. Noi comunque concentreremo i nostri sforzi sui materiali, che arrivano dalle partnership con aziende internazionali di primissimo piano nel campo dell’innovazione tecnologica. Il lavoro sul design del prodotto va di pari passo con la ricerca dei materiali, fondamentali per avere prodotti innovativi che possano proteggere gli atleti e durare nel tempo.

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