
Bambina alla deriva su un unicorno gonfiabile: salvata da un traghetto in Grecia
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- 25 Agosto 2020
La Procura di Genova ha aperto un’inchiesta in seguito ai roghi divampati tra il 19 e il 23 gennaio sul relitto della Costa Concordia, due dei quali sicuramente dolosi, che verrà affidato all’antimafia. Dopo i primi accertamenti a bordo del relitto, naufragato in prossimità dell’isola del Giglio nel 2012, la Procura ha deciso di affidare il caso al pool criminalità organizzata anche se questo non implica un coinvolgimento dei clan negli incidenti avvenuti sul relitto.
Inizialmente i roghi sono stati ricondotti ad incidenti casuali dalla procura tuttavia, in seguito alle ricognizioni dei Vigili del fuoco e dell’Asl, che hanno escluso categoricamente la pista accidentale, la Procura ha deciso di mobilitarsi per fare chiarezza su questi misteriosi incidenti. Il movente principale potrebbe essere di natura economica e, soprattutto, il rischio è quello di un ricatto indirizzato a coloro che ancora lavorano sul relitto. «Siamo rimasti sorpresi pure noi nell’apprendere che due roghi sono considerati dolosi – spiega Ferdinando Garrè, presidente del Consorzio Ship Recycling, al Secolo XIX – Non abbiamo maturato un’idea precisa e non c’erano state avvisaglie di tensioni nelle settimane antecedenti».
Foto: Secolo XIX