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- 15 March 2024
E’ una sentenza senza precedenti quella che ha decretato la vittoria della Porto Imperia Spa nel ricorso della causa tributaria contro l’Agenzia delle Entrate, che accusava la società dell’indebita deduzione dei costi di costruzione del porto ligure per oltre 100 milioni di euro e la mancata tassazione di maggiori ricavi per oltre 200 milioni di euro, con una rettifica superiore ai 300 milioni di euro.
La Commissione Tributaria di Imperia ha, infatti, accolto e ritenuto fondato il ricorso della Porto Imperia Spa perché non ha rinvenuto l’interposizione contestata dal Fisco, anche alla luce delle due sentenze penali definitive di assoluzione per gli amministratori della società, riguardanti le medesime violazioni contestate nell’avviso di accertamento emesso dall’Agenzia delle Entrate.
La Commissione ha inoltre stabilito, in diritto, che non può essere processato ai fini tributari amministrativi chi è già stato giudicato con sentenza definitiva ai fini penali tributari per i medesimi fatti e viceversa. Si tratta di una sentenza molto importante, oltre che per il caso in sé, per il principio di diritto che afferma, generalmente non applicato in campo fiscale, in quanto il soggetto al quale viene richiesto il pagamento delle imposte è una persona giuridica, diverso quindi da quello imputato nel processo avente a oggetto i corrispondenti reati tributari, cioè le persone fisiche che amministrano la società.
Ad assistere la Porto Imperia Spa, società mista costituita dal gruppo Caltagirone Bellavista e dal Comune di Imperia, nell’azione legale contro Agenzia delle Entrate, è stato lo studio legale Dentons, con il partner Tax Giulio Andreani.