Pesce d’allevamento o pesce nostrano pescato? Scopriamo le differenze

Ecco il nostro piccolo vademecum per aiutare i consumatori a distinguere un pesce catturato in mare da un pesce d'allevamento

Spesso quando andiamo a comprare il pesce e siamo davanti al banco, ci chiediamo se è pesce d’allevamento o pescato. Per legge sul cartellino ci deve essere scritta la provenienza e il modo di allevamento e ci accorgiamo spesso delle differenze di prezzo tra quello pescato e quello allevato ma non sempre purtroppo è così. Il pesce pescato è molto più buono di quello d’allevamento e questo basta a giustificare il prezzo maggiorato ma andiamo a vedere il perché.

Pesce d’allevamento

Prendiamo ad esempio l’orata e il branzino, le specie più comuni e le più vendute in pescheria. L’acqua che usano in allevamento è sostanzialmente acqua di mare ma viene filtrata e depurata per eliminare eventuali sostanze nocive. In questo processo però vengono eliminate anche molte sostanze biologiche e microbiche presenti in mare, che sono importanti per la crescita del pesce. Il risultato quindi, ad eccezione dei pochi allevamenti fatti direttamente in mare, è una semplice acqua salata. I pesci d’allevamento, inoltre, vengono nutriti con mangimi appositi per poter farli crescere fino alla taglia desiderata, che è poi quella che il mercato richiede.

Di solito vengono usate grandi vasche e i pesci sono in sovraffollamento rispetto alla capienza. Questo limita i movimenti dei pesci che, sfregandosi gli uni agli altri, spesso hanno le code sfibrate o rotte e le squame consumate. Il pesce d’allevamento (prendiamo sempre  il caso del branzino e dell’orata) risulta quasi sempre mollo e grassoccio e di peso intorno ai 400 grammi, proprio a causa dello scarso movimento che non gli permette di sviluppare una muscolatura adeguata per la taglia ed anche per i mangimi usati in allevamento. Una volta cotto, le carni non sono molto compatte  e si sfaldano facilmente. Il sapore è discreto ma non eccellente e risulta povero di sostanze nutritive.

Pesce pescato direttamente in mare

In mare è pieno di microrganismi e organismi di vario genere (detto bioma) che fanno parte di una complessa e ancora poco conosciuta catena alimentare. Per questo il pesce di mare è piu saporito. Si ciba, infatti, di quello che trova in mare, che contribuisce a dare gusto alle carni. Nuota inoltre libero in grandi praterie sottomarine e ciò rende le carni più muscolose e compatte. In natura, rispetto all’allevamento, può poi raggiungere dimensioni maggiori.

Sul banco del pesce lo possiamo riconoscere proprio per le dimensioni, che di solito sono piu grandi di quelle dei pesci di allevamento, per le squame brillanti e per la corporatura più magra, asciutta e muscolosa. Il prezzo è maggiorato, anche  perché pescarlo è difficile e dispendioso ed i pescatori professionisti sono sempre meno.

Un consiglio prezioso è quello di scegliere il pesce anche in base alla stagionalità, come si fa per la frutta. Molti pesci, infatti, si trovano solo in determinate stagioni. E’ un modo per aver un’ulteriore garanzia che il pesce sia nostrano e non abbia fatto migliaia di km prima di arrivare sui nostri banchi. Noi abbiamo anche la fortuna di avere nei nostri mari il pesce azzuro, che è ricco di sostanze nutritive (alici, sardine, tonno, lampughe, ricciole etc..) come omega 3 e acidi grassi.

Se possiamo, infine, scegliamo pesci di piccola taglia, a ciclo vitale breve, per evitare accumuli di metalli tipo mercurio. Ma questo è un discorso piu’ complesso che magari affronteremo in un prossimo articolo.

 

Maximiliano Ricci

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6 commenti

  1. Giuseppe says:

    Prima di tutto lorata di alevamento a quella pescata in mare si distingue dal colore che e sul dorso del pesce di mare elergemente piu scura rispetto a quella di alevamento

  2. Giovanni Buccino says:

    …il prezzo del pesce è comunque caro, spesso carissimo! Allevato può anche essere meno saporito ma la storia cambia poco! …il prodotto vale una fortuna e mangiarlo ormai è un lusso di pochi. Il “frutto di mare” tanto decantato in tv lo ha reso per l’uomo un toccasana per vivere e pensare bene 100anni… e se i pescatori con tutti i divieti, tasse e contributi devono sostenere costi elevati per fare il loro lavoro, ci sono però le grandi compagnie asiatiche, indiane, cinesi, etc. che lo rendono accessibile per l’enorme quantità che riescono a prelevare dal mare con “tecniche di spazzamento globale”. Ecco che noi poveri e afflitti dobbiamo cedere ai loro prodotti, cioè alla scatoletta di sardine, sgombri… ma questo è un discorso più complesso che magari gliene frega a nessuno!

  3. Roberto Co says:

    Le informazioni fornite relativamente al pesce allevato sono errate ed incomplete. L’acqua è quella di mare e non è filtrata , la qualità dell’acqua dipende dal sito di allevamento. La capienza delle gabbie è più che sufficiente visto che mediamente si hanno 10 kg di pesce ogni mille litri di acqua. ll pesce allevato ha meno contaminanti (metalli pesanti ) ed è più sicuro del pesce selvatico. Senza considerare che il pesce allevato sostituirà inevitabilmente quello pescato, così come l’allevamento di animali terresti (mucche, agnelli, maiali ecc..) ha sostituito la caccia ai cervi daini e bisonti. Non posso dilungarmi per rispondere alle infinite inesattezze ma lascio un link utile per chi voglia approfondire l’argomento, https://www.youtube.com/watch?v=OkClDSfSxPs

  4. Stefano says:

    Pessimo articolo. Chi lo ha scritto, la sciura Maria?! Non capisco il motivo per scrivere in questi termini dell’acquacoltura.

  5. Giorgio says:

    Interessante la differenza da pescato il pesce a quello da allevamento poi e anche importante la cottura che sia più naturale possibile per esaltare le sue qualità organolettiche. Un piatto di alici di fresco raccolto fritte e il massimo della vita . Grazie un saluto

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